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Cittadinanza responsabile ”Scambio culturale Italia-Ungheria”

Concluso lo scambio culturale tra il Szent Gellért Katolikus Általànos Iskola ès Gimnázium di Budapest e l’IISS “Mandralisca di Cefalù

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Tra abbracci, lacrime e la promessa di rivedersi ancora, si è concluso, all’alba di giovedì 18 gennaio 2024, lo scambio culturale tra il Szent Gellért Katolikus Általànos Iskola ès Gimnázium di Budapest e l’IISS “Mandralisca” di Cefalù, cominciato l’8 gennaio.
Il progetto, il cui filo conduttore è stato la legalità e la cittadinanza responsabile, è stato fortemente voluto dal Dirigente Scolastico, prof. Vincenzo Guarneri, che aveva già in passato realizzato un gemellaggio con l’Ungheria, ed è stato curato, sia nella progettazione che nella gestione, dal team operativo di progetto composto dallo stesso Dirigente Scolastico e dalle professoresse E. Adesini, D. Di Vincenzo, C. Maglio e S. Zito.
L’implementazione dello stesso, dall’8 al 18 gennaio 2024, ha coinvolto invece tutta la comunità scolastica: i dieci studenti delle classi quarte del Liceo Classico e le rispettive famiglie, che hanno ospitato e si son presi cura dei giovani studenti ungheresi per tutta la durata della mobilità; che, insieme agli alunni delle classi 2A e 3A, li hanno guidati alla scoperta del nostro paese mettendone in evidenza l’aspetto multiculturale, la ricchezza della sua lingua, musica e letteratura; gli studenti dell’IPSSEOA, che hanno guidato il gruppo alla scoperta di Cefalù e della gastronomia siciliana; i docenti del Liceo e dell’IPSSEOA, professori D. Cartaino, A. Corradino, T. Franco, S. Garbo, D. Minutella M.E. Puccia, N. Samonà, G. Zizzo, che hanno dato un grande contributo al successo del progetto; le istituzioni e le comunità di Cefalù e Castelbuono che si sono strette intorno al gruppo e lo hanno fatto sentire “a casa”.
Durante i 10 giorni di permanenza in Sicilia, gli studenti ungheresi, e le docenti Emese Erhardt e Dorottya Basa, che li hanno accompagnati, sono stati coinvolti in un intenso e articolato programma, un autentico viaggio esperienziale, ricco di presentazioni, incontri, visite guidate, momenti conviviali.
Non potremo mai dimenticare l’emozione e l’intensa commozione suscitate dalla visita al “Museo Falcone e Borsellino”, presso il Palazzo di Giustizia di Palermo, che ci permesso di entrare nelle stanze dove i due giudici hanno condotto il loro incessante lavoro contro la mafia, di toccare con mano gli strumenti, allora esempi di tecnologia avanzata, da loro utilizzati; i documenti, gli atti, i verbali, le lettere manoscritte, esempi di coraggio, ferrea volontà, grande umanità e rispetto per il cittadino.
Resteranno sempre nella nostra memoria gli incontri con il Sindaco Daniele Tumminello e gli assessori del Comune di Cefalù, con il Sindaco di Castelbuono Mario Cicero e la presidente della Fondazione del Castello, prof.ssa M. Enza Puccia, con l’arma dei carabinieri di Cefalù, con l’assessore alla cultura, prof. Toni Franco, ai quali vanno i nostri ringraziamenti per le preziose lezioni di civiltà e cultura della legalità che caratterizzano i due Comuni dell’area madonita.
E porteremo sempre nei nostri cuori l’accoglienza riservataci dal Vescovo di Cefalù, Mons. Giuseppe Marciante, il suo discorso improntato all’accoglienza e all’apertura verso gli altri.
Che dire poi della disponibilità e dell’affetto mostrato dalle famiglie che hanno aperto le loro case e i loro cuori al gruppo ungherese, l’allegria e la gioia delle “serate in casa”, i biscotti della nonna, i pranzi improvvisati delle “nonne di Cefalù”, il giro pizza, le canzoni italiane, i balli e i giochi.
Questa breve ma intensa esperienza, che si ripeterà a breve con la mobilità del gruppo italiano nel Liceo Szent Gellért  di Budapest, conferma quanto già sperimentato in altri progetti realizzati dal nostro Istituto Mandralisca e ci permette di affermare che un percorso di pace è possibile ma necessita di disponibilità e apertura mentale, calore, rispetto, amicizia, curiosità, voglia di conoscere gli altri e di far conoscere se stessi, la propria cultura, la lingua, il cibo e le tradizioni, tutto ciò che di bello e positivo può trovarsi in un paese.
Uniti nella diversità: questo è il motto che ci appartiene perché questo progetto è, a nostro parere, la dimostrazione di quanto l’unione di intenti e la collaborazione tra i popoli siano importanti per risolvere piccoli e grandi problemi e raggiungere obiettivi comuni, e il nostro pianeta ne ha veramente bisogno!